Casatiello Long Night

Casatiello Long Night

Il casatiello simboleggia la Pasqua Cristiana già nella forma. Il cerchio della ciambella rappresenta sia la corona di spine, posta sulla testa di Gesù sia il ciclo continuo della vita con la Resurrezione.
Le uova e le fettucce incrociate sopra la cupola delle uova ricordano il Calvario, la crocefissione e la rinascita.
Anche la presenza del pecorino nell’impasto ha una sua valenza simbolica. Infatti, è fatto di latte di pecora da cui l’agnello che è simbolo di purezza e di innocenza.

È sicuro invece che nel Seicento il casatiello faceva parte della cucina napoletana. Anche se ignoriamo da quanto.

Molti invece sapranno già che la fonte di questa certezza è Lo cunto de li cunti di Giambattista Basile. Nella sesta favola della prima giornata, La gatta Cenerentola, si racconta del banchetto che fa allestire il re per ritrovare il “piedino” che nella fuga precipitosa aveva lasciato la famosa scarpetta.

Il sovrano ordina allo scrivano di preparare un editto che immediatamente gli araldi dovranno leggere in tutte le piazze del reame per obbligare tutte “le femmene de la terra” a prendere parte al banchetto.

Per il giorno stabilito fu preparato un pranzo pantagruelico.

“… oh bene mio che mazzecatorio e che bazzara che se facette! da dove vennero tante pastiere, e casatielle, dove li sottestate e le porpette, dove li maccarune e graviuole? Tanto che ’nce poteva magnare ’n’asserceto formato”.
Tradotto: “oh bene mio! quale masticatorio e quale fiera fu quella! Donde uscirono tante pastiere e casatielli? Donde gli stufati e le polpette? donde i maccheroni e gli gnocchetti, che si poteva saziare un esercito immenso?

 

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