Diventa suolo quando muori: il primo impianto di compostaggio umano ha iniziato a funzionare

Diventa suolo quando muori: il primo impianto di compostaggio umano ha iniziato a funzionare

Il primo sistema di riduzione dei corpi umani in terreno fertile ha iniziato a funzionare, si chiama Recompose, si trova a sud di Seattle e ha accettato i primi dieci individui che hanno intrapreso il loro viaggio di trasformazione a terra, prato o foresta. Recompose è un impianto di compostaggio umano che rispetta l’uomo e l’ambiente riducendo una tonnellata di anidride carbonica per corpo rispetto alla sepoltura o alla cremazione convenzionali.

Il primo impianto di compostaggio umano al mondo ha iniziato a funzionare. Si tratta di una vera rivoluzione sostenibile per il mondo delle sepolture. Dall’8 febbraio 2021 Recompose ha accolto i primi individui per accompagnarli nel loro viaggio di trasformazione in suolo. I corpi sono stati inseriti in vasi. Sotto e intorno al corpo c’è una morbida miscela di trucioli di legno, paglia ed erba medica. Serve un mese per il riposo, la decomposizione e la trasformazione. Alla fine tornano a far parte dell’ecosistema naturale sotto forma di terra, prato e foresta.

 

La prima sede di Recompose in assoluto è operativa da poco più di un mese. La prima struttura di Recompose, la Greenhouse, si trova a sud di Seattle, ed è il luogo in cui avviene la trasformazione in suolo. Dieci individui sono stati posizionati nei vasi Recompose e hanno iniziato il loro viaggio. Recompose chiama la pratica di collocare un corpo in un vaso il “giacimento”. Alla Greenhouse, la trasformazione di ogni corpo da umano a suolo richiede 30 giorni. I vasi sono costantemente monitorati e dopo 30 giorni il personale trasferirà il terreno in un contenitore di finitura, per un ulteriore cura di 2-4 settimane. “Il lavoro di Recompose è svolto in gran parte dai microbi. Questi microbi sono presenti in natura: sono su di noi mentre viviamo e respiriamo. Sono sui nostri corpi dopo la morte.”, spiega il team di Recompose. “Ogni vaso Recompose è progettato per impilare con altri vasi. Dopo la morte, facciamo parte di un collettivo. Una volta che i nostri corpi si sono trasformati, possiamo entrare a far parte dell’ecosistema più ampio. Diventiamo la foresta, il prato, la terra”.

 

Recompose utilizza i principi della natura per trasformare i corpi in terreno fertile. Questo processo risulta essere estremamente rispettoso non solo dell’individuo ma sopratutto per l’ambiente: “Gli impatti ambientali della sepoltura e della cremazione convenzionali sono profondi. Negli Stati Uniti, i cimiteri occupano 1 milione di acri di terra e gli scrigni utilizzano 4 milioni di acri di foresta ogni anno. Il combustibile fossile necessario per un anno di cremazioni in Nord America potrebbe guidare un’auto a metà strada verso il sole.”, spiega il team di Recompose, “Recompose ti offre un’azione tangibile e personale nella lotta al cambiamento climatico. Il compostaggio umano consente di risparmiare una tonnellata metrica di anidride carbonica per corpo rispetto alla sepoltura o alla cremazione convenzionale. È equivalente alle emissioni di CO2 di 1.102 libbre di carbone, guidando 2.481 miglia o più di 40 cilindri di propano”.

 

Fonte Fanpage

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