Obbligo defibrillatore: tra normativa e buon senso.

Obbligo defibrillatore: tra normativa e buon senso.

Ogni anno in Italia si verificano circa 60.000 morti per arresto cardiaco. Si tratta di un’incidenza di uno ogni 1.000 abitanti. Al giorno d’oggi la probabilità di sopravvivenza ad un arresto cardiaco è del 2%, probabilità che potrebbe salire fino al 75% grazie ad una distribuzione capillare sul territorio di defibrillatori ed una maggiore preparazione sulle manovre di primo soccorso. Nel caso di arresto cardiaco l’intervento tempestivo è fondamentale, infatti le possibilità di sopravvivenza diminuiscono del 10% ad ogni minuto che passa e solamente nei primi 5 minuti c’è una reale possibilità di salvare la vita. Si può facilmente dedurre quindi che nel caso di arresto cardiaco avere a portata di mano un defibrillatore può rivelarsi salvavita perché la tempestività dell’intervento è un fattore determinante.
Per questo, lo scorso 28 agosto è entrata in vigore la legge n. 116 del 4 agosto 2021 che introduce l’obbligo di defibrillatore (DAE) all’interno di luoghi come uffici della pubblica amministrazione aperti al pubblico, società sportive e dilettantistiche e l’obbligo di insegnamento a scuola delle manovre di rianimazione cardiopolmonare.

 

La nuova normativa per i defibrillatori nei luoghi pubblici.

 

Per facilitare la diffusione dei defibrillatori automatici e semiautomatici, secondo l’art. 1 della Legge n. 116 è previsto il defibrillatore obbligatorio nei seguenti luoghi:

  • negli uffici della pubblica amministrazione aperti al pubblico con almeno 15 dipendenti;
  • nei porti, aeroporti e stazioni ferroviarie;
  • in aerei, treni e navi che percorrono viaggi di durata superiore alle 2 ore senza interruzioni.

L’articolo n. 4 della Legge prevede inoltre il defibrillatore obbligatorio in tutte le società sportive, sia dilettantistiche che professionistiche. I DAE, automatici o semiautomatici, devono essere infatti presenti sia durante lo svolgimento di competizioni, sia durante gli allenamenti.
Al comma 11bis inoltre viene riportato che, nel caso in cui le società sportive utilizzino impianti pubblici nello svolgimento delle attività, dovranno consentire l’accesso ai dispositivi DAE a chiunque utilizzi l’impianto. Le società sportive dovranno inoltre registrare i loro defibrillatori presso la centrale operativa del sistema sanitario presente nel territorio, comunicandone la collocazione precisa e le caratteristiche specifiche.
Per quanto riguarda la collocazione dei defibrillatori nei luoghi pubblici, l’art. 2 specifica che i DAE devono essere collocati, dove possibile, in teche accessibili al pubblico 24 ore su 24. La posizione deve essere poi indicata da segnaletica che renda il dispositivo ben visibile in maniera univoca.

 

Sconti INAIL.

 

Al momento per le aziende non è previsto l’obbligo defibrillatore, ma sta aumentando sempre di più la consapevolezza del fatto che i DAE siano dispositivi salvavita e la legislazione si sta muovendo in questa direzione. Vengono infatti riconosciuti importanti vantaggi fiscali alle aziende che acquistano un defibrillatore e si adoperano per la formazione dei dipendenti al suo utilizzo. Per poter accedere alla riduzione del tasso medio di tariffa è necessario aver effettuato interventi tali che la somma del punteggio sia pari a 100. Il solo acquisto di un defibrillatore farà ottenere un punteggio di 40 punti sul minimo di 100 richiesti.
Tra gli interventi riconosciuti per il miglioramento delle condizioni di sicurezza e igiene dei luoghi di lavoro che permettono di ottenere lo sconto INAIL per prevenzione, oltre all’installazione in azienda di defibrillatori semiautomatici esterni, è prevista anche l’organizzazione di corsi BLS-D (Basic Life Support and Defibrillation) per insegnare ai dipendenti le manovre salvavita da compiere nel caso in cui si verifichi un arresto cardiaco.

 

Defibrillatore automatico o semiautomatico: quale scegliere?

 

Attualmente in Italia il modello di defibrillatore più diffuso è quello semiautomatico e ciò è dovuto principalmente a due fattori. In primo luogo, i corsi di formazione BSLD vengono effettuati quasi sempre utilizzando defibrillatori trainer semiautomatici. Inoltre, il Decreto Legge n. 158 del 13 settembre 2012 impone alle società e associazioni sportive professionistiche e dilettantistiche l’obbligo di dotazione del defibrillatore semiautomatico. Questa citazione nel testo del Decreto ha ovviamente portato le società sportive a fornirsi di questo tipo di modello di defibrillatori favorendoli a quelli automatici.

Come scegliere quindi tra defibrillatore automatico e semiautomatico? È importante precisare che le due versioni di DAE hanno le stesse caratteristiche tecniche e capacità salvavita. La differenza tra i due modelli consiste nel fatto che nei defibrillatori semiautomatici il dispositivo richiede che la scarica venga erogata dal soccorritore, mentre i defibrillatori automatici non richiedono nessuna azione di erogazione della scarica da parte del soccorritore.
Per i due modelli i tempi di gestione dopo l’analisi sono molto simili; nella versione automatica sono infatti necessari solamente due secondi in più per fornire tutte le indicazioni audio necessarie. Il defibrillatore semiautomatico è il più utilizzato nei corsi di formazione BLSD quindi spesso viene preferito in quanto gli operatori hanno già familiarità con lo strumento. Tuttavia, è importante ricordare che quello automatico risulta di più facile utilizzo anche per chi non ha mai effettuato corsi BLSD.

Che si tratti del modello automatico o semiautomatico, avere a disposizione un defibrillatore nel caso in cui si verifichi un arresto cardiaco può sicuramente fare la differenza.

 

Fonte rollawaycontainer.it

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