Una cosa chiamata No-Vax “di Giusy Ferrara”

Una cosa chiamata No-Vax “di Giusy Ferrara”

Mi annoio, niente da fare. Apro Google, magari c’è qualche notizia.

Leggo che a Fano, un piccolo comune di Pesaro-Urbino, un ragazzino del liceo, appena appena 18 anni, ottima condotta, mai un brutto voto, mai un litigio coi professori, a un certo punto decide di non voler portare più la mascherina in classe. Se la toglie, si rifiuta e per altro si lega al banco così che non lo possano portare via con la forza.

Così arrivano i medici del 118, lo portano in ospedale e lì lui si arrabbia, si rivolta, diventa aggressivo. E lo ricoverano in psichiatria.

Viene fuori che ‘sto ragazzo era stato invogliato e coinvolto da un suo amico cinquantenne convinto no-vax.

Mo dico io, lasciamo stare che questa situazione ci sta sfuggendo di mano, che l’ignoranza ormai in Italia la fa da padrona, ma ci rendiamo conto che sono gli adulti a rovinare le menti di quelli più giovani, che si fidano di loro, li prendono ad esempio?

Ma la vogliamo smettere?

Queste persone che ovviamente (non me ne vogliate, ma parlo da biologa) non conoscono nulla né di vaccino, né di corpo umano e di risposta immunitaria, che prendono il sopravvento e al grido di “la legge dice che sono libero di pensarla come voglio” si fiondano sulle altre persone, e concretamente fanno quello che non vogliono per loro, ovvero il lavaggio del cervello a chi soltanto si permette di pensarla in modo differente…

Ma la finiamo?

Se è vero che esiste ed è sacrosanto il diritto di esprimersi come si vuole, di rispettare se stessi, di avere le proprie idee, è altrettanto sacrosanto il dovere di rispettare gli altri, la propria integrità e, ancor di più, della massa.

Esiste la scienza, per Grazia Divina. Non parliamo più di magia. Prendiamo aspirine per un mal di testa, Tachipirina per ogni male, antibiotici come se non ci fosse un domani. Semplicemente fidandoci della casa farmaceutica che le ha prodotte.

E stiamo facendo un macello per un vaccino.

Ma finiamola una buona volta.

Abbiamo vinto il colera e la peste, in epoche storiche dominate dall’ignoranza.

Nell’era della tecnologia avanzata non saremmo mai neanche dovuti arrivare a sentire parlare di una cosa chiamata “no-vax”.

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