Vaccinarsi per tornare alla normalità.
La luce in fondo al tunnel. Da circa un anno il mondo sta affrontando una pandemia. Il covid-19, virus aggressivo e inesorabile arrivato dalla Cina, è riuscito a diffondersi in tutto il mondo, rubando la nostra quotidianità e normalità, costringendoci a vivere una vita all’insegna del distanziamento sociale, della sfiducia verso il prossimo e della paura per i nostri affetti più cari. Secondo stime recenti sono circa 100.00 i decessi che si contano in Italia, e purtroppo tale dato è destinato a crescere di giorno in giorno. Io stesso ho subito importanti perdite nell’ambito del lavoro tra colleghi e medici. Fortunatamente e finalmente, da gennaio è iniziata la campagna vaccinale. Noi cittadini non dobbiamo avere remore e timori nel vaccinarci; non solo perché la vaccinazione rappresenta un dovere morale e civico nei confronti del nostro paese e dei deceduti, ma anche perché i vaccini, basati su evidenze scientifiche e ricerche approfondite, rappresentano l’unica arma che attualmente possa concretamente riportarci ad una vita normale. Dunque, è importante non lasciarsi influenzare dalle campagne mediatiche terroristiche circa l’uso dei vaccini, anche perché, per quanto sia palese che non ci sia stato un ampio periodo finestra per valutare rischi e danni collaterali a lungo termine derivanti dalla somministrazione dei vaccini, prima di essere convalidati i tre vaccini attualmente disponibili quali Astrazeneca, Pfizer e Moderna sono stati testati in laboratorio seguendo il processo ordinario che comporta test prima su animali e successivamente su volontari sani. Inoltre è comunque bene sottolineare che tutti i farmaci di questo tipo possono comportare potenzialmente effetti indesiderati. Personalmente, vi esorto ad affidarvi alla ricerca che di volta in volta sta perfezionando e riducendo i rischi derivanti dalla somministrazione dei vaccini. Il processo di vaccinazione di massa deve non solo essere sostenuto ma al contrario accelerato. Io stesso, a testimonianza di quanto detto, aspetto con ansia l’autorizzazione da una farmacia di Arzano per poter vaccinare quante più persone possibili, e per poter dare, seppur in minima parte, il mio contributo affinché ci sia un ritorno ad una vita serena. Siamo fiduciosi, si inizia ad intravedere la luce in fondo al tunnel.
Infermiere Giuseppe Russo